Questo foglio risale al tempo in cui Leonardo viaggiava in Toscana e nell’Italia centrale come architetto e ingegnere plenipotenziario di Cesare Borgia. Viste la cura e la freddezza nell’impostazione e nell’esecuzione dei dettagli, la scrittura da sinistra a destra, la forzatura deformante nella parte inferiore destra per includere i riferimenti del Lago di Bolsena e del Mar Tirreno, sembra costituire un supporto illustrativo alla presentazione di un progetto per la regimazione idrografica della Val di Chiana in rapporto soprattutto con l’Arno, oltre che con il Trasimeno e il Tevere. E forse anche di un piano strategico in relazione ai fiumi tra la riva sinistra dell’Arno, il Cecina e l’Ombrone grossetano.
Rilevante – come nella carta RL 12682 – l’importanza del corso d’acqua a valle di Cortona, tra la Val di Chiana e il Trasimeno, da ricollegarsi all’annotazione del foglio RL 12277: «Braccio da Montone lo chiuse». Questa nota sull’antica conformazione della regione tosco-umbra conferma la visione leonardesca della Toscana preistorica, in particolare di quella Val di Chiana che Torricelli definì «vera similitudine di mare» e che la visione utopica di Leonardo traduce in serbatoio idrico per rendere le acque d’Amo più costanti e navigabile il Canale di Firenze. Molto interessante è il rapporto tra il grande invaso della Val di Chiana e i suoi affluenti tra Ponte alla Nave, verso nord, e Ponte a Valiano, verso sud.
Escludendo i toponimi relativi all’Umbria, sono stati individuati 254 tra città, castelli e corsi d’acqua distribuiti nelle seguenti zone geografiche: Aretino, Casentino, Chianti, Firenze e dintorni, Grossetano, Livorno e dintorni, Medio Valdarno, Senese, Val d’Arbia, Val d’Orcia, Val di Cecina, Val di Greve, Val di Pesa, Valdelsa, Valdera, Val di Chiana, Valtiberina, Volterrano.
A cura di Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato