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Carta RL 12278 di Windsor

Carta a volo d’uccello della Toscana (e di una parte dell’Umbria) con Val di Chiana (e Lago Trasimeno), tra Arezzo, Volterra, Siena, Sovana, Chiusi, Cortona e Sansepolcro, c. 1502.

  • Sicuramente il territorio di Arezzo fu meta e luogo "di passo" nei viaggi di Leonardo nei primi anni del Cinquecento e nel periodo romano (1513-1516). In particolare Leonardo studiò questa zona sul campo per i progetti idrografici relativi alla bonifica della Val di Chiana (circa 1502) e al corso dell’Arno, oltre che per ragioni di carattere strategico su incarico di Cesare Borgia (figlio di papa Alessandro VI, signore della guerra, spesso considerato un’insidia per Firenze), di cui era "Prestantissimo e Dilettissimo Familiare Architetto e Ingegnere Generale" dal gennaio 1502. E' inoltre probabile che Leonardo fosse interessato a conoscere opere d'arte e di architettura presenti nel territorio come i capolavori pittorici di Piero della Francesca ad Arezzo e Sansepolcro. I fiumi dell’Aretino sono indicati soprattutto nella carta RL 12277 di Windsor. Per le località risultano, invece, di particolare interesse quattro itinerari che si estendono anche nella zona della Val di Chiana. Due di questi, indicati nella carta RL 12278 di Windsor, si sviluppano da Arezzo e Pieve a Quarto a Cortona, in direzione di Perugia, e da Arezzo e Pieve a Quarto a Foiano della Chiana, attraverso Ponte a Pietra. I due successivi, che si dipartono in direzione radiale da Foiano della Chiana e da Castiglion Fiorentino, sono invece raffigurati, con misurazione delle distanze, nella carta RL 12682 di Windsor e comprendono località indicate anche nella carta RL 12278 di Windsor.

    Ambra (torrente) • Arezzo • Bucine • Cozzano • Fontiano • La Chiassa (torrente) • Levane (ponte a) • Montebenichi • Montevarchi • Pieve a Quarto • Pigli • Puliciano • Quarata • Rigutino • Rocca Montanina • Rondine • San Giovanni Valdarno • Vingone • Vitiano
  • È probabile che Leonardo attraversasse le località del Casentino menzionate nelle sue carte, soprattutto al tempo di Cesare Borgia e in occasione dei viaggi che compì tra il 1502 e il 1504 fra Toscana e Romagna. La zona è ampiamente illustrata da Leonardo nelle carte RL 12277 e RL 12278 di Windsor. Di estremo interesse è il foglio 910r del Codice Atlantico con il grafico dei corsi d’acqua della Toscana dove sono denominate solo 12 località del Casentino: Borgo alla Collina (comune di Castel San Niccolò), Castel Castagnaio (Pratovecchio), Fornace (Stia), Pagliericcio (Castel San Niccolò), Palagio Fiorentino (Stia), Pompona (Pratovecchio), Porciano (Stia), Pratovecchio, Romena (Stia), Stia, Urbech (Stia), oltre a "Bastinoccio", non ancora individuato sul terreno, ma presente anche nelle carte del Massaio, antecedenti a Leonardo.

    Castelnuovo • Chiaveretto sulla Chiana • Montegiovi • Scheggia
  • Con il termine Chianti, originariamente, si identificava il territorio appartenente ai comuni di Radda, Castellina e Gaiole che sin dalla fine del XIV secolo costituirono un’antica Lega sotto l’egida di Firenze. A questo territorio si aggiunsero col tempo i comuni di San Casciano, Tavarnelle Val di Pesa, Barberino Val d’Elsa, Greve, Castelnuovo Berardenga e i comprensori di altri comuni compresi tra Firenze e Siena. Come risulta dalla carta RL 12278 di Windsor, Leonardo conosceva bene molte località del Chianti, che sicuramente ebbe modo di attraversare nei suoi viaggi verso Siena e nei suoi spostamenti in Toscana al tempo di Cesare Borgia (circa 1502).

    Abbadia a Isola • Cacchiano (Castello di) • Castellina in Chianti • Castello di Brolio • Castiglioni • Cerreto del Chianti • Gaiole in Chianti • Leccia, fattoria della • Pesa (fiume) • Pietrafitta • Radda in Chianti • Rencine • San Leonino • San Polo in Chianti • Vertine • Volpaia
  • Si tratta della zona della Toscana a cui Leonardo dedicò la maggior parte dei suoi lavori e delle sue ricerche. Inevitabile, quindi, che Leonardo possedesse una conoscenza approfondita e diretta dei luoghi e delle persone di questo comprensorio. A Firenze trascorse, infatti, lunghi periodi della sua vita tra gli anni Sessanta del Quattrocento e il 1508. Non è da escludere che a Firenze l’artista si sia recato anche da giovanissimo con il padre, e che vi abbia fatto tappa anche durante i periodi milanesi e romano, fino all'epoca dei progetti medicei del 1515 e alla partenza per la Francia nel 1516.

    Antella • Certosa del Galluzzo • Ema (fiume) • Grassina (torrente) • Lappeggi • Montisoni • Strada in Chianti
  • Leonardo probabilmente si recò a Grosseto e nei dintorni per compiere generiche ricognizioni, e forse anche in occasione dei suoi viaggi verso il Lazio. Particolare interesse dovette avere ai suoi occhi la località di Sovana, riprodotta con evidenza nelle due carte dedicate a questa zona (RL 12277 e soprattutto RL 12278 di Windsor).

    Alberese • Campagnatico • Capalbio • Cinigiano • Cornia (fiume) • Farma (torrente) • Monte Argentario • Montenero d'Orcia • Monterotondo Marittimo • Orbetello • Paganico • Pari • Porto Ercole • Sasso d'Ombrone • Sovana • Travale
  • Questo ampio territorio attraversato dal corso dell’Arno fu sistematicamente perlustrato da Leonardo lungo le direttrici comprese tra Firenze, Vinci Empoli e Pisa. Le sue ricognizioni non si limitarono ad un percorso lungo le due rive del fiume ma si estesero sino ai colli circostanti tutti accuratamente indicati e misurati in numerose carte (RL 12277, RL 12278, RL 12685 di Windsor, Madrid II: ff. 22v-23r, 53r, 2r, 15r, 16r). Questo percorso si salda senza soluzione di continuità con quelle direttrici e aree geografiche che, procedendo da monte a valle dell’Arno, sono indicate nelle mappe RL12278 e RL12685 come "Firenze e dintorni", "Prato-Pistoia", "Val di Pesa e Val di Greve", "Montalbano", "Valdelsa", "Volterrano e Valdera", "Pisa e dintorni". Leonardo attraversò innumerevoli volte questi luoghi, dall’infanzia fino al secondo periodo fiorentino (1508), e probabilmente ancora al momento della partenza per la Francia (1516). Inoltre questo territorio fu al centro dei suoi studi relativi ai progetti di deviazione dell’Arno: per il Canale di Firenze (almeno dal 1473 al 1513) e per il Canale verso lo Stagno di Livorno (circa 1503-1504).

    Balconevisi • Bucciano • Canneto • Egola (torrente) • Empoli • Granaiolo • Malmantile • Montebicchieri • Montelupo Fiorentino • Monterappoli • Montescalari • Pontorme • San Miniato • San Quintino • Toiano
  • Al tempo in cui era ingegnere di Cesare Borgia (1502-1503), Leonardo dedicò studi particolareggiati alle località e ai corsi d’acqua del territorio senese soprattutto nella carta RL 12278 di Windsor, oltre che nella RL 12277 e marginalmente nella RL 12682. Siena fu importante nella formazione di Leonardo non solo perchè culla dell’arte ma anche perchè patria di alcune delle personalità più significative della cultura tecnologica del primo Rinascimento, da Mariano di Iacopo detto il Taccola a Francesco di Giorgio Martini. Con quest’ultimo Leonardo si ritrovò a Pavia e sui suoi codici studiò e annotò postille autografe ancora nei primi anni del Cinquecento, copiandone lunghi brani nel Codice di Madrid II, al tempo della sua permanenza a Piombino (1502-1504). Nel Ms. L indica un itinerario di viaggio, con distanze, da Buonconvento a Foligno passando per Chiusi. Nello stesso manoscritto studia la campana della torre di Siena e menziona l’amico Vannoccio Biringuccio, autore del trattato De la pirotechnia. Nella pittura di questo territorio si ritrovano tracce della lezione leonardesca in opere sparse da Sinalunga ad Asciano e riferibili a maestri senesi tra i quali spiccano i nomi del Sodoma e del Pacchia.

    Arbia (torrente) • Armaiuolo • Asciano • Bagni di Petriolo • Bagni di San Filippo • Buonconvento • Camigliano • Capraia (Castello di) • Castelnuovo Berardenga • Castiglione d'Orcia • Cetona • Crevole • Cuna • Farnetella • Fontebecci • Formone (torrente) • Fosini • Lucignano d'Arbia • Merse (fiume) • Monastero d'Ombrone • Montalcino • Montefollonico • Montelifrè • Montepescini • Monteriggioni • Monteroni d'Arbia • Monticchiello • Monticiano • Montisi • Murlo • Ombrone (fiume) • Orcia (fiume) • Paglia (fiume) • Petroio • Poggio Santa Cecilia • Ponte a Macereto • Quercegrossa • Radicofani • Radicondoli • Rapolano Terme • Rosia • San Lorenzo a Merse • San Quirico d'Orcia • Sarteano • Selvole • Serre di Rapolano • Siena • Sinalunga • Sovicille • Tocchi • Torre a Castello • Torri • Torrita di Siena • Trequanda • Vignoni (Bagno)
  • Fin dall'infanzia Leonardo ebbe modo di conoscere questo territorio, nei frequenti spostamenti lungo la valle e sui colli alla sinistra dell’Arno in direzione di Firenze, oltre che nei viaggi intrapresi, almeno a partire dal 1501, attraverso il Chianti, in direzione di Siena e di Roma. In particolare, al tempo in cui era ingegnere di Cesare Borgia (1502-1503), approfondì i suoi studi cartografici nella carta RL 12278 di Windsor, dove i castelli della zona sono tratteggiati in parte con indicazioni dettagliate, in parte con disegni convenzionali.

    Badia a Passignano • Castello delle Stinche • Greve (fiume) • Impruneta (basilica di Santa Maria) • Lamole • Lucardo • Mercatale • Montefioralle • Montegufoni • Montespertoli • Panzano in Chianti • Rignana • Sambuca • San Casciano in Val di Pesa • San Donato in Poggio • Virginio (torrente)
  • Dai colli di Vinci e del Montalbano, il giovane Leonardo poteva vedere la Valle dell’Elsa all’orizzonte. Sicuramente la percorse, attraversando anche le località dell’antica Via Francigena, per recarsi a Siena e forse a Roma. La conoscenza sistematica di questo territorio da parte di Leonardo è dimostrata dalla carta RL 12278 di Windsor (realizzata al tempo di Cesare Borgia) e da alcune annotazioni di carattere storico e geologico presenti, insieme a memorie di rapporti amicali, nei Codici Leicester, Arundel e Atlantico.

    Agliena (torrente) • Bagni di Mommialla • Barberino Val d'Elsa • Barbialla • Cambiano • Camporbiano • Casole d'Elsa • Castel San Gimignano • Castelfiorentino • Castelnuovo d'Elsa • Catignano • Certaldo • Colle di Val d'Elsa • Collegalli • Elsa (fiume) • Gambassi Terme • Linari • Marcialla • Montaione • Pietra • Poggibonsi • Rovine di Castelvecchio • San Gimignano • Santa Maria Novella • Santo Stefano • Staggia • Staggia (torrente) • Tonda, Castellare di • Varna • Vico d'Elsa
  • La carta RL 12278 e soprattutto la RL 12683 di Windsor dimostrano come questa zona, intorno al 1502-1504, avesse grande rilevanza strategica per Leonardo essendo interessata alla campagna militare di Firenze per riconquistare Pisa (che si era resa indipendente al tempo della discesa in Italia di Carlo VIII, re di Francia) e quindi al progetto per la deviazione dell’Arno lontano dalla città ribelle. La ricognizione effettuata da Leonardo sul territorio non fu, comunque, totalmente sistematica, specialmente nei territori più distanti dal corso dell'Era, e questo fatto spiega la presenza di irrefutabili errori nel posizionamento di alcune località, come nel caso dei dintorni di Terricciola.

    Era (fiume) • Fabbrica
  • Leonardo si interessò alla Val di Chiana, che in antico aveva preso il nome dal fiume Clanis, affluente del Tevere, soprattutto tra il 1502 e il 1503, al tempo di Cesare Borgia. Questa zona, occupata nel medioevo da una palude estesa in lunghezza per quasi 40 km, ricordata anche da Dante nell’Inferno, fu oggetto, dal 1342, di una serie di interventi di bonifica da parte di Arezzo e Firenze che tentarono di far defluire le acque malsane nell’Arno con lo scavo di un canale maestro il cui corso raggiunse, durante il Granducato di Toscana, il Lago di Montepulciano.
    Al tempo di Leonardo la Palude iniziava da Ponte alla Nave e giungeva, dopo il Ponte a Vaiano, al Ponte a Beccatiquello; nella carta RL 12278 di Windsor è evidente il rapporto tra l’area paludosa e i corsi d’acqua che vi confluivano. Nella carta RL 12277 è significativa l’annotazione "Braccio da Montone lo chiuse ond’è mancato", riferita all’interramento di un canale che collegava la Chiana al Lago di Perugia, ovvero il Trasimeno.
    Gli studi di Leonardo in questa zona risultano estremamente approfonditi: nella carta RL 12682 sono, infatti, riportate le distanze tra le due catene collinari che delimitano la valle a oriente (Castiglion Fiorentino, Montecchio, Cortona, ecc.) e a occidente (Foiano della Chiana, Lucignano, ecc.) oltre all’indicazione del percorso da Arezzo a Cortona in direzione di Perugia; nella carta RL 12278 è, invece, descritto l'itinerario verso Foiano della Chiana attraverso Ponte a Pietra.

    Battifolle • Calcione • Castiglion Fiorentino • Cesa • Chiana (fiume) • Chianciano Terme • Chiani • Chiusi • Ciggiano • Cilone (torrente) • Civitella in Valdichiana • Contignano • Cortona • Foiano della Chiana • Gargonza • I Ponti • Lucignano • Mammi • Marciano • Monte San Savino • Montecchio • Montepulciano • Pierle • Poggiola • Ponte a Chiani • Ponte alla Nave • Renello • Rigomagno • Santa Maria alla Poggiola • Torre Beccati • Valiano • Vingone (torrente)
  • Leonardo si interessò alla Valtiberina nella carta fisica RL 12277 e, soprattutto, nella RL 12278 di Windsor; in particolare grande significato dovevano rivestire per lui San Sepolcro (la città di Piero della Francesca e Luca Pacioli), Anghiari (con il ricordo della battaglia combattuta e vinta dai fiorentini il 29 giugno 1440), La Verna (per le memorie francescane, le opere d’arte e la ghiacciaia menzionata nel Codice Leicester) e Caprese, dove sarebbe nato Michelangelo Buonarroti.
    Stranamente Leonardo indicò "Pratomagno", che in realtà separa il Casentino dal Valdarno Superiore, in posizione errata, al di là del Tevere e di Città di Castello, quindi in Umbria, anziché tra Vallombrosa, Loro Ciuffenna e Poppi. E' probabile che Leonardo abbia, invece, segnalato il Pratomagno in posizione corretta, ma con una scrittura resa ormai quasi illeggibile nello scuro che accentua il rilievo montuoso, nella carta fisica RL 12277.

    Anghiari • Badia Tedalda • Caprese Michelangelo • Castello di Montauto • Montedoglio • Monterchi • Pieve Santo Stefano • Sansepolcro
  • Nelle carte RL 12277, RL 12278 e RL 12683 di Windsor grande rilievo è dato alla città di Volterra, posta tra la Val di Cecina e la Valdera; centro d’interesse storico-artistico, Volterra rivestì, infatti, sin dall'antichità un ruolo importante dal punto di vista strategico sia per la sua posizione all'interno del sistema viario toscano che per le risorse minerarie del suo comprensorio. Evidentemente Leonardo ne percorse il territorio al tempo di Cesare Borgia e della guerra di Firenze contro Pisa (circa 1503), ma compiendo ricognizioni non sistematiche che ne giustificano una conoscenza discontinua.

    Berignone • Castelnuovo di Val di Cecina • Cecina (fiume) • Leccia • Mensano • Monte Voltraio • Montecastelli • Montecerboli • Montemiccioli • Pavone (torrente) • Possera (torrente) • Sasso Pisano • Sellate (torrente) • Sillano, rocca di • Volterra