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Pieve di San Leonardo, Artimino

Il Parco Archeologico di Carmignano raccoglie vari siti di grande interesse, tra cui il Museo Archeologico Comunale “Francesco Nicosia” di Artimino, che conserva numerose testimonianze del passato etrusco dell’antica città. Una sezione distaccata del museo, allestita a Bacchereto, espone interessanti ceramiche: proprio in questo paese la famiglia della nonna paterna di Leonardo aveva una fornace, presso la quale si pensa che il Vinci iniziò il suo percorso artistico.

Bacchereto

La nonna paterna di Leonardo, Lucia, era originaria di Bacchereto, il centro di produzione della ceramica smaltata che al tempo di Leonardo era in piena fioritura. Un avo della famiglia della nonna Lucia era uno dei primi orciolai di Bacchereto: Leonardo avrebbe certamente potuto sommare alle tante esperienze vissute nel periodo della giovinezza in questi luoghi anche la pratica, a Bacchereto, della modellazione dell’argilla e la conoscenza delle fornaci e dei colori a smalto che rammenta anche nelle sue carte. A Bacchereto si trovano ancora località “vinciane” come Toia, dove la famiglia della nonna aveva una casa e una fornace da orcioli.

Entrata del Barchetto della Pineta

Il Barco Reale, la grande bandita di caccia medicea, venne realizzata nel 1626 chiudendo con un lungo muro continuo il crinale del Montalbano. Non esisteva al tempo di Leonardo ma oggi alcuni dei tratti superstiti attraversano i luoghi che egli aveva conosciuto bene durante gli anni della sua giovinezza. Tratti di muro si vedono lungo la via dei Mulini di Vallebuia e sopra Bacchereto, a Fornia, toponimo leonardiano del codice Madrid II. Leonardo conosceva bene anche il luogo racchiuso nella piccola bandita di caccia del Barchetto della Pineta, sul Poggio alla Malva, un piccolo promontorio sull’Arno che Leonardo aveva disegnato in una carta del Codice Leicester indicandolo con il nome di Pini.

Chiesa di Santa Maria del Pruno

Orbignano ha origini antichissime. Era un villaggio del vescovo di Pistoia e mantenne questo legame fino al Duecento come piccolo comune rurale del distretto pistoiese. Al tempo di Leonardo, invece, questa parte del Montalbano era passata da più di un secolo sotto il governo di Firenze tanto che le terre dei da Vinci ad Orbignano risultavano allora nel comune di Vinci. Il podere della Costereccia a Orbignano divenne la residenza del ramo familiare del notaio Domenico di Ser Piero da Vinci, uno dei fratelli di Leonardo, per oltre due secoli. Tutti i suoi discendenti – e forse lo stesso Domenico – furono sepolti nel chiostro della chiesa di Santa Maria al Pruno.

Pietramarina

Pietramarina è un luogo antico e corrisponde ad una delle parti più elevate in quota del crinale meridionale del Montalbano. Questo luogo, dove si trovano i resti di una fortezza-santuario risalente al periodo etrusco ed una curiosità, il noto “Masso del diavolo”, era chiamato nel Cinquecento sasso marino. Leonardo doveva conoscere questa parte del Montalbano: da qui si poteva scendere verso Bacchereto e soprattutto verso la casa della famiglia della nonna paterna. Nella nota veduta del Montalbano della carta Madrid II 23r Leonardo riporta il toponimo Fornia che oggi corrisponde al nome di una fattoria nei pressi di Pietramarina.