L’epigrafe commemorativa che orna la Casa del Pontormo avvisa, con le misurate parole di Emilio Cecchi, che ci troviamo nella terra che dette i natali al grande pittore manierista Jacopo Carucci detto il Pontormo, le cui opere, spregiudicate e anticonformiste, sono considerate una delle vette raggiunte dalla pittura alla ‘maniera moderna’ di cui Leonardo fu il vertice assoluto. Il marmo con l’epigrafe è stato apposto sulla facciata di una piccola casa della borgata empolese di Pontorme nel 1956 quando Ugo Procacci, con buona attendibilità documentaria, ne propose l’identificazione con la casa in cui nacque e visse il Pontormo.
Al piano superiore della casa è esposta la bella replica antica della Madonna del libro, opera del Pontormo finora rimasta ignota nella redazione autografa. Al piano terra si possono vedere i facsimile dei disegni preparatori del San Giovanni e del San Michele che furono poi realizzati dal Pontormo sulla tavola d’altare della vicinissima chiesa di San Michele Arcangelo. Sempre al piano terra sono esposti la copia facsimilare del celebre diario dell’artista e i reperti rinvenuti durante il cantiere di restauro dell’edificio, frammenti di oggetti d’uso comune del periodo bassomedievale. Oggi la Casa del Pontormo fa parte dell’Associazione Case della Memoria. Oltre alla ricerca scientifica, conferenze e seminari dedicati, la Casa del Pontormo offre molteplici attività didattiche con laboratori e performance teatrali.
L’epigrafe commemorativa sulla facciata della Casa del Pontormo accenna alle figure di Leonardo e Michelangelo come coloro che furono “portatori della pittura a inarrivabile altezza”. Il Vasari riconosceva a Leonardo il primato dell’espressione artistica che lui chiamava ‘alla maniera moderna’ e che rivoluzionò la produzione pittorica di tutto un secolo. Leonardo e Pontormo si pongono idealmente al principio e alla fine di questo percorso e il più giovane fu debitore della lezione dell’anziano maestro. Sebbene vi fossero quasi quarant’anni di differenza i due artisti avevano in comune la terra d’origine, i due centri valdarnesi di Vinci e Pontorme. Questo rende piuttosto probabile che il giovane Jacopo abbia avuto Leonardo come maestro. Il primato della pittura ‘alla maniera moderna’ si riconosce in Leonardo già nelle opere giovanili del primo soggiorno fiorentino come l’incompiuto San Girolamo realizzato attorno al 1480 e conservato oggi nella pinacoteca Vaticana. Il San Girolamo leonardiano possiede quel modo inedito di rendere la figura umana mossa mediante la torsione del corpo e la fortissima espressività del volto che fu un modello per l’arte figurativa di tutto il secolo XIV. Il San Girolamo realizzato dal Pontormo quasi cinquant’anni dopo, nel 1525-28, ha un puntualissimo precedente in quello giovanile di Leonardo: l’uno non avrebbe potuto essere concepito senza il precedente dell’altro. Un’altra opera del Pontormo che dà modo di riflettere sull’influenza di Leonardo sul giovane e talentuoso allievo si trova in loco. È la pala d’altare conservata nella chiesa di San Michele Arcangelo l’antica chiesa castellana del borgo di Pontorme che conserva ancora la facciata originaria in laterizi. Le figure del San Giovanni e dell’Arcangelo Michele, costrette nello spazio limitato della tavola, si torcono come i modellati delle statue ellenistiche che finalmente si potevano ammirare a Roma, dove Leonardo era certamente andato a studiarne le forme e a cui aveva attinto per le sue originali proposte compositive. Il celebre diavolo fanciullo fermato dal piede dell’Arcangelo, più che in una posizione di sottomissione rispetto a San Michele giovanetto, sembra nell’atto di giocare con lui al gioco del cacciatore che tiene ferma la preda ancora in movimento. Il diavoletto del Pontormo ricalca la postura della celebre scultura ellenistica del Putto con l’oca conservata agli Uffizi che fu il modello di tanti fanciulli dipinti dai suoi contemporanei e dallo stesso Leonardo (il Bambino della celeberrima Vergine delle Rocce conservata al Louvre). Al legame fra i due artisti originari di queste terre è dedicata la mostra “Leonardo e Pontormo”, Casa del Pontormo (17 aprile – 31 agosto 2019). Una video installazione immersiva mette a confronto l’opera di Leonardo e del giovane allievo che fu profondamente influenzato dall’arte del maestro. La narrazione affronta anche la tormentata vicenda biografica del Pontormo e gli aspetti meno noti della vita e della personalità di questo straordinario pittore.
A cura di
Silvia Leporatti
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