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Santa Croce e il calcio storico fiorentino

Il gioco della palla e il calcio storico erano diffusi a Firenze nel XV secolo. Benché il luogo più frequentemente utilizzato per questo gioco tanto amato dal popolo fosse piazza Santa Croce, Leonardo poteva assistervi in diversi altri luoghi della città. Il "calcio in livrea" si svolgeva, infatti, anche in piazza Santo Spirito o Santa Maria Novella. Nel 1490 ebbe luogo, eccezionalmente, sull’Arno ghiacciato, tra ponte Vecchio e ponte Santa Trinita.
L'affermazione più significativa la troviamo nel Ms. I: «Li atti pe' dipintori sono bene veduti ne' giuocatori e massime di balla e palla e maglio quando contendano insieme meglio che in alcun altro locho o atto». E' notevole per originalità e modernità il fatto che, cinque secoli or sono, Leonardo affermi che i pittori potevano osservare i movimenti dell'uomo soprattutto quando gioca a palla.
Tra i suoi scritti, confluiti nel Codice Atlantico, fra quelle che Leonardo stesso definisce "profetie" ve n’è una molto attuale : «Le pelli degli animali rimuoveranno gli uomini, con gran gridori e bestemmie dal lor silenzio». Egli stesso chiarisce che per "pelli degli animali" intende le "balle da giocare". Ovvero: il gioco del pallone indurrà gli uomini a rompere il loro silenzio con grandi strepiti e bestemmie. È difficile non leggere in questa frase quasi una profezia della violenza nei campi da gioco, e quindi un richiamo all'uso della ragione.
Uno dei poliedri disegnati da Leonardo per Luca Pacioli, l’ycocedron abscisus solidus, con le sue 32 facce (20 esagonali e 12 pentagonali), presenta la stessa forma di un moderno pallone da calcio.

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
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