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Battistero di San Giovanni, Firenze

Scrive Vasari nel 1550 a proposito di Leonardo: «Et fra questi modegli e disegni ve n’era uno, col quale più volte a molti cittadini ingegnosi che allora governavano Fiorenza, mostrava voler alzare il tempio di San Giovanni di Fiorenza, e sottomettervi le scalee senza ruinarlo; e con sì forti ragioni lo persuadeva, che pareva possibile, quantunque ciascuno, poi che e’ si era partito, conoscesse per sé medesimo l’impossibilità di cotanta impresa».
In realtà il progetto di Leonardo aveva già dei precedenti: pochi anni prima, nel 1455, l’ingegnere e architetto bolognese Aristotile Fioravanti (c. 1415-1486) con sistemi di rulli, travi e martinetti, aveva spostato con successo una torre in Bologna. Quest’ultimo aveva fra l’altro lavorato per amici o committenti di Leonardo, come i Bentivoglio, re Mattia Corvino d’Ungheria e Cosimo de’ Medici (tra il 1458 e il 1467 in Firenze).
Il progetto di Leonardo prevedeva di sopraelevare il Battistero su quattro scalini, come si vede anche in un disegno attribuito a Francesco Granacci (che si conserva nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi) e in due ricostruzioni del Battistero ("Tempio antico di Marte, oggi di San Giovanni") pubblicate nei Discorsi di Vincenzo Borghini (Firenze, Giunti, 1584). Il modello è stato ricostruito nel 2007 ed è visibile presso il Museo del Bigallo nella sezione "Leonardo a Firenze".

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
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