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Palazzo Pretorio, Certaldo

Il Palazzo Pretorio domina la parte alta dell’antico castello dei conti Alberti. Si trova in fondo all’antica strada del Borgo, oggi via Boccaccio, e una parte del volume attuale apparteneva, probabilmente, all’edificio signorile della famiglia comitale. Il Palazzo che si può ammirare oggi, dopo una lunga operazione di recupero, corrisponde grosso modo all’aspetto assunto, a partire dal XV secolo, come sede del Vicariato della Valdelsa. Gli ambienti interni erano legati alle diverse funzioni dell’amministrazione della giustizia. Il percorso espositivo attraversa, infatti, la Sale delle Udienze, il carcere civile, le prigioni criminali e la cappella dove i condannati trascorrevano la loro ultima notte in preghiera. Al piano superiore il percorso continua negli appartamenti privati del vicario con la splendida Sala del Vicario affrescata alla fine del XV secolo da Pier Francesco Fiorentino. Oggi il Palazzo Pretorio costituisce parte integrante del sistema museale urbano che comprende anche la Casa del Boccaccio e il Museo di Arte Sacra.

In occasione delle celebrazioni leonardiane del 2019 è in programma presso le sedi di Certaldo (Palazzo Pretorio) e Barberino Valdelsa (Chiesa di San Michele a Semifonte) la mostra dal titolo “Paesaggi in trasformazione tra il Medioevo e l’età di Leonardo”. Le due sedi si trovano all’interno di un paesaggio in costante mutamento: Certaldo e Semifonte, castelli valdelsani dei conti Alberti, furono al centro delle vicende che segnarono sullo scorcio del XII secolo il predominio di Firenze su queste terre contese a quella importante casata comitale. Da una parte Certaldo, entrata ormai nell’orbita fiorentina, divenne il popoloso borgo valdelsano che dette i natali a Boccaccio. Dall’altra, invece, Semifonte fu cancellata completamente da Firenze a pochissimi decenni dalla sua fondazione. Il caso di Semifonte, città scomparsa, è stato oggetto di un progetto internazionale di ricerche storiche e archeologiche coordinate dalla Cattedra di Archeologia Medievale dell’Università degli studi di Firenze. Suggestive ricostruzioni virtuali consentono di osservare le trasformazioni del paesaggio dall’età medievale, prima e dopo la fondazione della mitica città di Semifonte, fino al tempo in cui, ai primi del Cinquecento, Leonardo rappresentò in una delle sue carte più famose, l’Elsa e il sistema di castelli della Repubblica fiorentina fra i quali si riconosce il profilo turrito di Certaldo.
A cura di
Silvia Leporatti
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