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Lettera di Andrea Corsali

Nato a Firenze, da una famiglia originaria di Monteboro, località non lontana da Empoli, era a Roma con Leonardo quando fu incaricato da papa Leone X Medici di recare un suo messaggio in Etiopia. Partì in nave dal Portogallo e, raggiunta l’India, scrisse a Giuliano de’ Medici; la lettera, datata al 6 gennaio 1515 secondo il calendario fiorentino (1516), contiene una citazione ambigua pertinente a Leonardo, da cui ha avuto origine la sua fama di "vegetariano" e "animalista": «Dove Indo fiume entra in mare è abitata da gentili chiamati Guzaratti… Non si cibano di cosa nessuna tenga sangue, et non consentono infra loro nuocere a nessuna cosa animata, come el nostro Leonardo da Vinci. Vivono di risi, lacte et altri cibi inanimati [...]» (documentata in una sezione del Museo Ideale di Vinci).
Andrea Corsali è citato anche nel De Subtilitate di Girolamo Cardano (1501-1576), figlio del matematico Fazio, amico di Leonardo.
Eseguì importanti rilevazioni astronomiche e geografiche: corresse l’errore di Tolomeo sulla longitudine fra la costa africana e quella dell’India; per primo scoprì l’esistenza della Nuova Guinea; distinse Sumatra da Ceylon e fornì un’esatta descrizione degli usi e costumi dei popoli che incontrava nei suoi viaggi. Da fonti storiche sappiamo che egli introdusse in Africa i caratteri mobili per la stampa. La sua fama nel campo dell’astronomia deriva dalla sua prima descrizione della Croce del Sud e delle "nubi magellaniche", attribuite poi ad Antonio Pigafetta (che in realtà le notò solo 4 anni più tardi).

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
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