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Niccolò Machiavelli

Fu amico di Leonardo quando era segretario della Repubblica Fiorentina. Furono in stretto contatto nei primi anni del Cinquecento, quando Leonardo era al servizio di Cesare Borgia, lavorava alla deviazione dell’Arno nei dintorni di Pisa, si occupava delle fortificazioni di Piombino e aveva cominciato a dipingere la Battaglia di Anghiari.
Machiavelli fu incaricato di importanti ambascerie fino a quando, nel 1512, i Medici rientrarono in Firenze. Allontanato dal servizio, si ritirò a sant’Andrea in Percussina, presso San Casciano, nella Villa dell’Albergaccio scrivendo le sue opere fondamentali di politica (Il Principe, L’Arte della guerra) e di teatro (La Mandragola, La Clizia). Prima della morte tornò a ricoprire un incarico pubblico grazie allo storico Guicciardini e a papa Clemente VII, che gli offrirono la direzione dei lavori relativi alle fortificazioni delle mura fiorentine.
Fu sepolto nella Basilica di Santa Croce.

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
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