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Abitazioni e luoghi di lavoro di Leonardo a Firenze

Luoghi di vita e di lavoro di Leonardo

Nel 1469 Leonardo non figurava fra le «bocche» della famiglia del padre, a Vinci: per questo era invalsa la convinzione che si fosse trasferito a Firenze in quell’anno; in realtà, è presumibile che la sua formazione artistica in città sia stata assai più precoce. L’ultima notizia certa indica l’abitazione di Leonardo in Palazzo Martelli nel 1508, mentre l’ultimo suo progetto per Firenze, relativo al quartiere mediceo, risale invece al 1515.

  • A metà del XV secolo il Verrocchio possedeva con la sua famiglia un’abitazione non lontano dalla basilica di Santa Croce: qui era la sua casa, vicino alla sua celebre bottega, dove ebbe a lavorare anche Leonardo almeno nel 1476. In un momento successivo, la bottega si spostò presso il Duomo.

  • Scrive l’Anonimo Gaddiano che Leonardo "stette, da giovane, col Magnifico Lorenzo de’ Medici, et dandoli provisione, per sé il faceva lavorare nel giardino sulla piazza di San Marco di Firenze". Il "Giardino di Lorenzo" si affacciava su Piazza San Marco, all’angolo tra l’attuale via Cavour e via Arazzieri. Vasari ricorda qui presenti artisti vicini a Leonardo quali Rustici e Lorenzo di Credi, oltre a Baccio da Montelupo e Andrea Sansovino. Quando Carlo VIII entrò in Firenze nel 1494, coi Medici in fuga, il Giardino fu saccheggiato dal popolo inferocito.

  • Una volta rientrato a Firenze nel 1500, il Vinci si stabilì nel convento della Santissima Annunziata, per la cui chiesa fu incaricato di realizzare la pittura per l’altare maggiore: il Vasari ci informa che in quegli ambienti lavorò al cartone della Sant’Anna, ammiratissimo, ma che risulterebbe perduto e non corrisponde a quello della National Gallery di Londra.

  • Nell’autunno del 1503 Leonardo ricevette le chiavi della Sala del Papa nel convento di Santa Maria Novella, dove avrebbe dovuto elaborare il cartone preparatorio della Battaglia di Anghiari. Il cartone, attualmente disperso, fu poi trasportato in Palazzo Vecchio, dove servì per il "riporto" sul muro della composizione. I più grandi artisti del primo Rinascimento avevano lavorato in Santa Maria Novella, che sicuramente rappresentò per Leonardo una lezione fondamentale.

  • Nel 1478 era stata affidata a Leonardo la realizzazione di una pala raffigurante La visione di San Bernardo per la cappella palatina di San Bernardo, ma l’artista non completò l’opera; fu Filippino Lippi a ultimare il dipinto che, a seguito di trasformazioni iconografiche, divenne una Madonna in trono con quattro santi e due angeli (oggi agli Uffizi). Nel 1503 venne commissionata a Leonardo, per la Sala del Gran Consiglio, una grandiosa pittura murale, la celebre Battaglia di Anghiari; di fronte era poi prevista una Battaglia di Cascina per la quale fu incaricato Michelangelo.

  • I rapporti di Leonardo con lo "Spedale" di Santa Maria Nuova furono continui: qui eseguiva studi anatomici, qui depositava casse con libri, manoscritti e disegni, qui aveva la sua banca. Prima di ripartire per Milano, nel 1506, lasciò a Santa Maria Nuova 150 fiorini d’oro: erano in favore della Signoria di Firenze, come cauzione per obbligarlo a rientrare entro tre mesi; Leonardo tardò e perse il denaro. Una tradizione, non documentata ma suggestiva, narra di grandi vasconi di pietra nei sotterranei dell'Ospedale, che sarebbero stati utilizzati per conservare i cadaveri studiati dall’artista.

  • Il 22 marzo 1508, alla fine del suo secondo periodo fiorentino, Leonardo abitava in via degli Spadai, oggi via Martelli, "in casa di Piero di Braccio Martelli": con lui era lo scultore Giovan Francesco Rustici, che aiutò nella realizzazione dei tre bronzi innalzati sopra la Porta Nord del Battistero (la Predica di San Giovanni). Proprio a palazzo Martelli, poi incorporato nel collegio degli Scolopi, Leonardo iniziò la compilazione di una parte del Codice Arundel.