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Tumulo di Montecalvario

Fra le rare riproduzioni di edifici antichi rintracciabili nei manoscritti di Leonardo, spicca il disegno di un tumulo ipogeo con più camere, dal diametro di oltre cinquanta metri.
Oggi si identifica con un complesso funerario messo casualmente in luce il 29 gennaio 1507 a Montecalvario nei pressi di Castellina in Chianti, punto di raccordo nell’Etruria centrale tra la Val di Pesa, la Valdelsa e la Val d’Arbia, ovvero tra Fiesole, Arezzo, Siena e Volterra.
Del ritrovamento riferiscono diverse fonti: vicino al luogo in cui si trovava la città distrutta di Salingolpe, era stato scoperto un sepolcro dentro a un tumulo; in una delle camere erano stati rinvenuti urne, vasi, suppellettili e utensili, ornamenti e pietre preziose, crateri figurati.
Il disegno di Leonardo (Louvre, Cabinet des Dessins), riferibile agli stessi anni del ritrovamento, riproduce infatti una struttura con soffitti a falsa volta con lastre in aggetto simile a quelle del monumento del VII-VI secolo a.C. di Castellina. Altri particolari, tuttavia, dimostrano come il disegno, un tempo attribuito a Francesco di Giorgio Martini e ritenuto a lungo ispirato a una tomba etrusca di Cerveteri, non sia un preciso rilievo dell’edificio funerario.
Leonardo prese piuttosto spunto da questa struttura per sviluppare la ricerca di forme universali che "hanno in sé [come pensava Palladio per il Pantheon] la figura del mondo". La "ruota" a sei raggi cruciformi della base del tempio progettato da Leonardo sembra, infatti, costituire una "moltiplicazione" della pianta della tomba maggiore di Montecalvario, che presenta il dromos in parte scoperto e in parte coperto con lastre, un vestibolo con due celle laterali e una grande camera sul fondo.
Nel suo insieme il tumulo circolare contiene quattro tombe ipogee con camera principale e celle laterali in corrispondenza dei quattro punti cardinali. Lo stile del disegno ricorda, inoltre, nel tratteggio di sezione e alzato, il disegno di fortezza nel f. 117r del Codice Atlantico (c. 1507).
Nella Piazza del Comune di Castellina è allestito il Museo Archeologico del Chianti. A sud, nei pressi di Fonterutoli si trova la Necropoli del Poggino, dove sono state rinvenute cinque tombe del VI secolo a.C..

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
Galleria fotografica
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