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Chiesa di Santa Maria del Pruno

Orbignano, piccola frazione del comune di Lamporecchio, ha origini antichissime, come il nome stesso. Durante il periodo medievale la località è associata ad una delle parrocchie dipendenti dalla pieve di Lamporecchio, Santa Maria a Orbignano, che se si trovava in posizione assai prossima al confine con il comune di Vinci. Nel popolo di Santa Maria del pruno – così veniva chiamata allora – la famiglia da Vinci possedeva alcune proprietà fra cui case e terreni, dove vissero i discendenti del fratello di Leonardo, Ser Domenico da Vinci. La chiesa di Santa Maria al Pruno è ancora oggi esistente, anche se in forme tarde, frutto delle trasformazioni del secolo XVII. Queste zone sono raggiungibili anche seguendo le vie vicinali della “carta degli itinerari escursionistici” del comune di Vinci.

La località di Urbiniano tradisce, col suo toponimo latino di tipo prediale, la presenza già in antico, in questo versante del Montalbano, di unità di possesso fondiario. Durante l’Alto Medioevo nelle terre di Orbignano, che appartenevano per lo più alla chiesa pistoiese, era praticata, come accade ancora oggi, la coltivazione dell’ulivo. I documenti parlano della presenza di case, oltre ai coltivi, segno dell’esistenza di nuclei demici nella zona. Le più sicure tracce di un centro curtense vescovile sono della seconda metà del XII secolo mentre nel 1196 viene fatto un chiaro riferimento ad un vero e proprio abitato. Nell’elenco delle pertinenze del vescovo di Pistoia confermate dall’imperatore Enrico VI si trova, infatti, la villa de Urbiniano, un vero e proprio villaggio dipendente dal vescovado pistoiese.
Il piccolo centro demico di Orbignano entrò ben presto nel progetto territoriale del comune di Pistoia. Dall’inizio del Duecento si infittiscono, infatti, i documenti del Liber Censuum del comune di Pistoia che rivelano un lungo contenzioso fra quella città e l’antico signore di quei luoghi, il vescovo di Pistoia, per la giurisdizione di Orbignano. Come noto, a metà del secolo Orbignano è già inserito nel grande censimento dei “fochi” del comune di Pistoia (liber focorum) ma nel 1259 era ancora necessario l’intervento del vescovo per la nomina del podestà locale. Un frammento della vita del piccolo villaggio di Orbignano alla fine del Duecento si può leggere nell’ennesima lite con il vescovo di Pistoia raccolta nel Liber Censum (n°453). Una domenica dell’anno 1279 il podestà Barlectus de Cancelleriis, il consiglio e tutti gli uomini di Orbignano furono convocati per dirimere la questione. L’assemblea si svolse davanti alla chiesa di Santa Maria de Orbignano. Il sagrato funzionò, allora, come platea comunis, cioè come spazio pubblico dove la comunità si raccoglieva in assemblea al suono della campana della chiesa.
Orbignano si trovava da sempre sul limite del territorio che dipendeva, tradizionalmente, dall’antico castello guidingo di Vinci. Nel 1254, quando la famiglia comitale cedette il castello alla città di Firenze, uno dei confini del distretto castellano coincideva con uno dei poggi su cui gli uomini di Orbignano avevano realizzato, al tempo, un punto di difesa fortificato. Col passaggio del castello di Vinci alla città di Firenze, allora in forte espansione nella direzione di Pistoia, questa zona divenne uno dei punti più sensibili del confine di quella città. La comunità di Orbignano, che ancora nel 1313 giurava fedeltà alle magistrature pistoiesi, entro la metà del Trecento risulta già parte del comitatus fiorentino e dipendente, dal punto di vista amministrativo, dal comune di Vinci. Il distretto amministrativo dell’antico castello guidingo era infatti composto dai popoli di San Lorenzo di Arniano, Santa Maria a Faltognano, Santo Amato e Santa Maria di Orbignano, di San Bartolomeo e San Pantaleo a Streda e Sant’Ippolito a valle. Il piccolo villaggio medievale di Orbignano, con la chiesa di Santa Maria al Pruno, entra a far parte, nel Quattrocento, del quotidiano della famiglia di Leonardo da Vinci.
Nel piccolo borgo di Orbignano si trovavano terreni e case di proprietà della famiglia da Vinci. Risulta, infatti, che Ser Piero, il padre di Leonardo, possedesse un podere posto in località Chostereccia posto nel popolo di Santa Maria al Pruno, nel comune di Vinci. Come visto, infatti, la comunità di Orbignano dalla metà del Quattrocento, a seguito della riorganizzazione amministrativa imposta da Firenze, figura fra quelle comprese nella circoscrizione comunale di Vinci. Alla morte di Ser Piero, nel 1504, il podere della Costereccia passò al figlio Domenico, fratello di Leonardo. La casa di Orbignano divenne dimora abituale di questo ramo della famiglia da Vinci. Nel 1536, infatti, Domenico si sposò proprio nella chiesa di Santa Maria al Pruno con Fioretta di Stefano Vittori da Bacchereto. Visse ad Orbignano fino alla morte, come dimostrano i testamenti che dettò nella sua abitazione alla Costereccia, nel popolo di Santa Maria al Pruno.  Alla sua morte, nel 1563, non era ancora stato istituito il registro parrocchiale dei defunti perciò non è possibile sapere con certezza se sia stato sepolto lì. È certo, invece, che lo furono tutti i suoi discendenti. A partire dal figlio di Domenico, Lorenzo –il nipote di Leonardo- tutti i membri di questo ramo della famiglia da Vinci furono sepolti nel chiostro della chiesa di Santa Maria al Pruno. La comunità di Orbignano, dunque, ospitò per oltre due secoli, nella casa della Costereccia, un ramo della famiglia di Leonardo.
La chiesa di Santa Maria de Urbignano è ricordata nelle fonti scritte solo dalla fine del Duecento, quando la comunità del piccolo villaggio posto sul versante meridionale del Montalbano apparteneva ancora al distretto pistoiese. Solo dal 1376 troviamo il titolo di Santa Maria al Pruno, dovuto probabilmente all’esistenza di un micro-toponimo locale che più tardi è entrato nell’uso dell’appellativo dell’edificio sacro. La cosiddetta Madonna del pruno, scultura lignea che si ritiene forse del XIV secolo, fu sistemata sopra il nuovo altare voluto dal priore Begliomini nel Settecento.
A cura di
Silvia Leporatti
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