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Mura di Piombino

Il Rivellino della Porta a Terra, il Castello e alcuni tratti di mura nella zona della Cittadella costituiscono le uniche testimonianze della secolare storia delle fortificazioni di Piombino, particolarmente importanti sotto il profilo dell'ingegneria militare e associate al nome di Leonardo.
La cerchia muraria, larga quasi due metri alla base e coronata di merli guelfi, aveva agli angoli quattro fortezze posizionate nei punti cardinali: a Nord, il Torrione-Rivellino, Porta a Terra; a Sud, la Rocchetta; a Est, il Castello e la Fortezza Medicea, presidio militare; a Ovest, la Cittadella, residenza dei Signori e Principi.
Al secolo XIII risalgono il Cassero pisano, inglobato nel Castello della Fortezza Medicea, il Torrione della Porta a Terra e la Rocchetta, fortilizio stretto e lungo costruito sullo sperone di roccia di fronte all'isola d'Elba (oggi sostituito da un faro).
La costruzione della monumentale Porta a Terra richiese oltre due secoli. Conosciuto anche con il toponimo S. Antonio, il Torrione (la torre) iniziò il percorso costruttivo di tutto il complesso. È l’unico monumento dell’età comunale giunto fino a noi (XII-XIII secolo). Nel suo angolo destro rivolto alla città, è leggibile un’epigrafe; un’altra epigrafe, parzialmente mutila, si legge nell’angolo opposto, ma all’interno dell’arco di entrata. L’arco che si colloca al vertice della torre, sulla terrazza, è stato costruito dopo il 1848. Nella parte rivolta all’interno, fu murato uno stemma del quarto degli Appiani, datato 1475. La data della torre indica il tempo in cui Piombino si dotò di una cerchia di mura.
Nel 1447, per volere di Rinaldo Orsini, fu costruito davanti alla porta a terra il Rivellino, un'imponente fortificazione semicircolare per il cui tracciato geometrico furono utilizzate le regole euclidee. Circondato da un fossato e con una sola apertura, dotata di ponte levatoio, doveva assolvere un'azione di fiancheggiamento dei settori orientale e occidentale del fronte di terra. L'opera difensiva presenta all'esterno un rivestimento di lastre di tufo. Nel secolo XVI il Rivellino fu modificato in alcune parti per adeguarlo alle nuove tecniche di guerra. Quella più rilevante è documentata nella lettera del 6 agosto 1543 che il governatore della città inviò a Cosimo I de’ Medici, dove si annota che il Rivellino era stato rialzato e munito di un terraglio. All'interno doveva essere dotato di una struttura lignea che lo divideva in piani; un pozzo, ora interrato, lascia ipotizzare che vi fosse una vasca di raffreddamento delle bombarde.
Nella seconda metà del secolo XV fu edificata, sul colle di Santa Maria, la Cittadella, residenza fortificata del Signore di Piombino. La configurazione della cinta muraria agli inizi del secolo XVI presentava una pianta a losanga molto allungata e doveva apparire piuttosto imponente.
Piombino e le sue fortificazioni furono oggetto di studio da parte di Leonardo da Vinci, che soggiornò nella cittadina tirrenica prima nel 1502, al servizio di Cesare Borgia, in qualità di ingegnere militare, poi nel 1504 al seguito della legazione inviata da Cosimo I de' Medici e guidata da Niccolò Machiavelli.
Durante la prima visita, Leonardo si occupò in particolare della bonifica della zona paludosa circostante e del collegamento tra le fortificazioni della città e il tessuto viario interno, come dimostrano alcuni disegni presenti nel Ms. L. Alle fortificazioni è dedicato un disegno del Codice Atlantico, nel quale è riportata una pianta delle mura della città con lo studio di un nuovo sistema difensivo della parte a terra (il progetto è però attribuito, da alcuni studiosi, ad Antonio da Sangallo il Vecchio).
Durante la seconda visita si dedicò con più attenzione al sistema difensivo di Piombino, studiandone sia l'intera configurazione, sia i singoli elementi. I progetti che ne scaturirono, presenti nel Codice di Madrid II, riguardano principalmente la costruzione di nuovi fossati sul tratto a terra, l'erezione di una torre esterna alle difese del Castello e la realizzazione di un nuovo porto in sostituzione del Porticciolo.
Delle due torri-fortezze cilindriche da alzare davanti al Cassero a Est, e alla Cittadella a Ovest, progettate da Leonardo in modo che potessero vedersi, per effettuare il tiro incrociato a difesa di tutto il fronte di terra, fu iniziata la realizzazione almeno della torre nei pressi del Cassero. Ve ne è testimonianza per esempio nell’affresco Rotta dei Turchi a Piombino, che Giovanni Stradano dipinse intorno al 1565 nella Sala di Cosimo I in Palazzo Vecchio a Firenze e nei disegni del 1883 del Comune di Piombino, per la demolizione delle mura tra il Castello e il Rivellino, con l’obiettivo di destinare quel terreno alle fiere che lo stesso Comune aveva in progetto di organizzare.
Particolare attenzione pose, infine, al nuovo assetto difensivo del colle di Santa Maria, dove si ergeva la Cittadella. In quest'ultimo settore fu edificato un tratto di mura, in parte conservato ancora oggi.

A cura di
Mauro Carrara con contributi di Graziano Magrini
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