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Santa Maria a Faltognano

La chiesa di Santa Maria a Faltognano apparteneva fin dal Duecento alla pieve di Greti ma l’edifico attuale è il risultato della radicale ricostruzione ottocentesca. Nel popolo della chiesa di Faltognano si trovavano alcuni dei poderi della famiglia di Leonardo, ancora oggi riconoscibili nei nomi delle coloniche dei piccoli gruppi di case come la Noce, il Capannile e il podere Santa Maria. Leonardo doveva conoscere molto bene questi luoghi. Sul versante di Faltognano, infatti, si trovano le sorgenti di alcuni dei corsi d’acqua che Leonardo comprese in un progetto per la realizzazione, a valle, di un invaso artificiale. Poco sotto la chiesa di Santa Maria, infatti, si trova la sorgente del leonardiano rio di Lecceta, mentre poco più ad oriente passava il rio di San Lorenzo, tutti quanti disegnati da Leonardo da Vinci nelle tre carte dedicate al progetto dell’invaso in località Serravalle, in Val di Streda. Queste zone sono facilmente raggiungibili scegliendo, fra i “Sentieri del Genio”, il percorso “Anchiano, Santa Lucia e Leccio di Faltognano”. Oppure scegliendo i sentieri 10-14 e le strade vicinali collegate della “carta degli itinerari escursionistici” del comune di Vinci.

La prima attestazione della località Faltognano è molto antica e risale ai primi decenni del XII secolo. Il luogo detto Faltuniani è infatti elencato fra le località che definivano, nel 1114, la curia del castello di Vinci. Si tratta dell’atto con cui il conte Guido V Guerra e la moglie Imilia cedono (formalmente) i castelli di Colle di Pietra, Cerreto e Vinci con i rispettivi territori castellani (curie) all’abate di San Salvatore di Fucecchio. L’informazione è assai interessante perché collocherebbe Faltognano nel territorio dipendente da Vinci già nel XII secolo risultando, tuttavia, costantemente in posizione di confine. La prima attestazione della chiesa di Faltognano è invece assai più tarda. La ecclesia S. Marie de Faltognano comincia ad essere rammentata solo a partire dalla fine del Duecento, nelle decime degli anni 1276-1304.
La pianta tardo cinquescentesca dei Capitani di Parte Guelfa dedicata al popolo di Santa Maria a Fatignano (era questo il nome usato dagli ufficiali fiorentini) mostra il reticolo delle strade campestri al servizio delle piccole località del Montalbano che costituivano, al tempo, la circoscrizione ecclesiastica di Faltognano. Era un piccolo territorio parrocchiale compreso fra il crinale del Montalbano e le vallecole dei torrenti che, a quel tempo, si chiamavano rio di Lecceta e rio di San Lorenzo. Il rio di Lecceta aveva le sorgenti in prossimità del luogo che, nella pianta cinquecentesca, si chiama fondaccio [di] quelli del sasso: il nome ottocentesco di questo corso d’acqua è, infatti, “torrente del Sasso”. Il rio di San Lorenzo nasceva invece più ad oriente ma scorreva proprio sotto a Faltognano e prendeva il nome dalla chiesa del vicino popolo di San Lorenzo in Arniano. Sono questi i corsi d’acqua che Leonardo disegnò nelle tre carte (collezione Windsor Castle RL 12675 e RL 12676, Codice Atlantico 952r) che rimangono del progetto che dedicò ai luoghi delle sue origini. I tre disegni rappresentano, infatti, il sistema idrografico completo che scendeva dal Montalbano, sul versante di Faltognano, e comprendeva i corsi d’acqua che attraversavano principalmente i territori dei popoli di Santa Maria a Faltognano e San Lorenzo in Arniano. Il progetto prevedeva lo sbarramento, a valle, dei tre corsi d’acqua per creare un invaso artificiale nella località che oggi porta il nome di Serravalle. Il sistema idrografico dei rivi di San Lorenzo e della Lecceta è rappresentato con estrema precisione: Leonardo conosceva molto bene questi luoghi che aveva potuto frequentare durante la prima giovinezza a Vinci. Nel popolo di Faltognano, infatti, la sua famiglia possedeva diversi poderi.
In questa zona si trovavano alcuni dei poderi di proprietà dei da Vinci e precisamente nelle località di Capannile, la Noce e Santa Maria Nuova. Due di questi luoghi sono perfettamente riconoscibili nella pianta cinquecentesca e sono associati al disegno di una casa poderale (capannile) e alla piccola cappella di un crocicchio (vergine della noce). I medesimi nomi di luogo sono utilizzati ancora oggi per indicare gruppi di case o semplici coloniche posti lungo le strade vicinali di Faltognano. La terza proprietà della famiglia da Vinci posta nel popolo di Faltognano, il podere di Santa Maria Nuova, è probabilmente da identificarsi con il podere Santa Maria documentato nell’Ottocento con questo nome, situato a poca distanza dalla chiesa di Faltognano. Dell’antica chiesa di Faltognano non rimane traccia: l’edificio attuale è infatti frutto della completa ricostruzione del 1895. Tuttavia lo schizzo che la raffigura nella pianta cinquecentesca restituisce l’aspetto di una piccola chiesa ad aula unica e tetto a capanna sormontato da un campanile a vela. Davanti alla facciata, alleggerita da una sola finestra al di sopra del portale, si vede una scalinata che dava accesso alle strade principali del luogo: quella per Santa Lucia a Paterno e quella per il Palagio e le valli di sotto. Dalla chiesa di Faltognano partiva anche la strada che portava verso il crinale del Montalbano e poi a Vitolini.
A cura di
Silvia Leporatti
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