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Biblioteca Leonardiana di Vinci

La Biblioteca Leonardiana, ospitata all’interno del castello dei conti Guidi, è dedicata principalmente alla fruizione dell’opera di Leonardo da Vinci. La biblioteca nasce, infatti, con Gustavo Uzielli, uno dei maggiori studiosi di Leonardo della seconda metà dell’Ottocento. Nel tempo è diventata uno dei più importanti centri per gli studi leonardiani con le sue collezioni che contano un patrimonio di oltre 13.000 pezzi. Sono comprese le edizioni di tutte le opere a stampa di Leonardo a partire dal 1651, le riproduzioni in facsimile dei manoscritti e dei disegni oltre ad una sezione di fonti, testi e periodici specializzati. La raccolta completa dell’opera di Leonardo è disponibile oggi in digitale grazie al progetto E-Leo. L’archivio digitale nasce con il duplice scopo di preservare il materiale documentario e di offrire uno strumento tecnologicamente avanzato per la conoscenza dell’opera di Leonardo. E-Leo consente, infatti, di consultare le riproduzioni digitali di migliaia di carte e testi leonardiani e di utilizzare molteplici funzioni di ricerca che consentono di selezionare la documentazione affinando e personalizzando la ricerca.

Alla fine dell’Ottocento la personalità di Gustavo Uzielli, studioso e grande divulgatore dell’opera di Leonardo innesca l’interesse della comunità di Vinci e delle sue istituzioni comunali verso il grande scienziato a cui questa terra aveva dato i natali. La prima acquisizione di volumi leonardiani risale all’anno 1872: è dunque questo l’anno di nascita della Leonardiana, anche se a quella data non aveva ancora una sede. Tuttavia la partecipazione crescente della piccola cittadina all’affaire leonardiano trova espressione nell’azione del primo cittadino eletto nel 1884, Roberto Martelli, promotore dell’idea di una biblioteca dedicata al vinciano. Il progetto sarà realizzato molti decenni dopo, tuttavia fra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento Vinci comincia ad essere frequentata sempre più intensamente da specialisti di Leonardo da Vinci. Il rapporto della comunità con gli studiosi favorisce il formarsi dei primi nuclei di opere leonardiane: studi, saggi, e le prime edizioni facsimilari degli scritti di Leonardo. Nel 1911 muore Gustavo Uzielli. La sua collezione di opere leonardiane, su suggerimento del Martelli, viene acquistata dal comune di Vinci.
È solo a seguito della cessione del castello dei conti Guidi al comune di Vinci, all’interno del quale era prevista la creazione di un museo dedicato a Leonardo, che diventa concreta la possibilità di dare corpo al vecchio progetto della Biblioteca Leonardiana. Nel 1928 comincia il lavoro di organizzazione, inventariazione e schedatura del materiale raccolto fino ad allora. Uno dei volontari impegnati in questo lavoro era proprio Renzo Cianchi, primo bibliotecario della Leonardiana. La biblioteca, che poteva finalmente disporre di spazi dedicati all’interno del castello appena restaurato, fu inaugurata nel 1939. Renzo Cianchi, che diresse la biblioteca fino al 1969, contribuì energicamente all’espansione delle collezioni e alla divulgazione degli studi su Leonardo. Fu anche direttore del Museo Leonardiano dal momento della sua inaugurazione, nel 1953. Il Cianchi, oltre ad amministrare correttamente entrambe le istituzioni, fu anche originale ed instancabile studioso di Leonardo. Come direttore della Leonardiana ebbe l’occasione di intrecciare rapporti con specialisti ed istituzioni di settore, innestando quel circuito virtuoso composto da elementi di conoscenza e talento nella comunicazione scientifica che ha reso la Biblioteca Leonardiana centro di riferimento a livello nazionale per lo studio dell’opera di Leonardo. Fra gli episodi significativi del nuovo ruolo assunto dall’istituzione vinciana, il coinvolgimento del Gruppo Italiano di Storia delle Scienze presieduto da Vasco Ronchi, che nel 1957 si trasferisce nella sede della Leonardiana, e la serie delle Letture vinciane, ciclo di conferenze di alto profilo scientifico a cadenza annuale che iniziarono nel 1960. Al giugno del 1969 risale il Simposio Internazionale tenutosi a Firenze e a Vinci, evento di grande rilievo per la Biblioteca che vide riconosciuta l’attività costante di promozione degli studi leonardiani anche in campo storico-scientifico. Il 1969 è anche l’anno del congedo di Renzo Cianchi.
A causa del progetto di trasferimento della Biblioteca durante gli anni ’70 le iniziative rallentano fino all’interruzione momentanea del servizio necessaria allo spostamento delle collezioni. Dalla metà degli anni Ottanta, dopo il trasferimento nella sede attuale, la Biblioteca riprende a pieno ritmo proponendosi al pubblico nazionale ed internazionale di studiosi ed appassionati non solo come centro documentario ma anche come punto di riferimento per la ricerca bibliografica in ambito leonardiano. L’istituto vinciano si è fatto promotore, infatti, del progetto di pubblicazione delle risorse bibliografiche delle principali raccolte italiane su Leonardo da Vinci. Il progetto prende il via nel 1990 con la pubblicazione del catalogo a stampa di Mauro Guerrini Bibliotecha Leonardiana, 1493-1989 che riporta i fondi leonardiani della Biblioteca di Vinci, dell’Ente Raccolta Vinciana di Milano e della Raccolta Carlo Viganò presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Il catalogo a stampa è stato progressivamente digitalizzato ed è confluito nell’attuale banca dati on-line.
La biblioteca conta oggi più di 13.000 opere. Sono compresi: le riproduzioni in facsimile dei manoscritti e dei disegni, le edizioni di tutte le opere a stampa a partire dalla prima edizione del 1651 del Trattato della pittura, oltre a monografie e contributi di varia natura sui diversi ambiti disciplinari dell’attività del Vinciano fra cui pellicole cinematografiche, manifesti, carte geografiche, foto, diapositive, radiografie di dipinti e centinaia di ritagli stampa a partire dal 1938. Possiede inoltre una sezione specifica (reference) dedicata alle fonti dell’opera di Leonardo e a studi sul Quattrocento e sul Cinquecento. Sono raccolte anche serie di periodici specializzati sia di ambito strettamente leonardiano che di argomento più generale, dalla storia dell’arte a quella della scienza e della tecnica. Numerosi sono i fondi librari, documentari ed epistolari: la Raccolta Vinciana Uzielli, i fondi Nino Smiraglia-Scognamiglio, Giuseppina Fumagalli, Giambattista Venturi, Giuseppe e Antonio Favaro, Quirino Giani, il Fondo antico, gli archivi aggregati Masetti da Bagnano e Corsi. Oltre al fondo Uzielli, formata dal lascito della collezione privata dello studioso, la biblioteca custodisce altri fondi, tutti risalenti alla fine dell’Ottocento e ai primi del Novecento. Si tratta di carteggi fra studiosi e volumi vari, prevalentemente di argomento leonardiano. Fra questi occorre citare il fondo Nino Smiraglia-Scognamiglio, composto da 57 volumi di argomento leonardiano, e il corposo fondo Giuseppina Fumagalli costituito da circa 3500 pezzi che comprendono un carteggio novecentesco, documenti, monografie, riviste, opuscoli e spogli di periodico.
Oggi la biblioteca dispone di un archivio on line che comprende il catalogo generale delle opere leonardiane possedute e uno strumento di informazione bibliografica BIL: Bibliografia Internazionale Leonardiana che si occupa di aggiornare sistematicamente il repertorio bibliografico delle opere di e su Leonardo da Vinci.
Attualmente lo strumento per la ricerca più avanzato messo a disposizione dalla Biblioteca Leonardina è il portale E-Leo, progettato per la consultazione dell’intero corpus digitale dei manoscritti di Leonardo. L’ambizioso progetto è nato sotto la direzione di Romano Nanni e della Biblioteca Leonardiana, in collaborazione con diversi altri enti accademici e con il patrocinio del Comune di Vinci e della Regione Toscana. Da una parte il progetto ha come fine la tutela di quel patrimonio documentario, dall’altro si propone di fornire uno strumento di ricerca di livello avanzato. L’archivio del portale è dato dal corpus delle opere di Leonardo, per la maggior parte possedute dalla Biblioteca oppure acquisite da istituzioni terze. Si tratta delle immagini digitali di carte, disegni e testi leonardiani (originali o facsimile) messe a disposizione dello studioso perché lo utilizzi nella sua completezza. Non si tratta, infatti, di un sito che raccoglie semplicemente immagini ma di uno strumento di ricerca. Il portale è dotato di una serie di funzioni per la selezione di disegni e scritti richiamati, ad esempio, tramite parole chiave, oppure consente l’attivazione di apparati come la trascrizione delle scritture. Sulla colonna degli strumenti di ricerca dell’home page del portale E-Leo si trovano le funzioni “sfoglia i manoscritti”, “indice dei disegni”, “glossario leonardiano”. Il programma di sviluppo del progetto prevede di implementare l’archivio digitale al momento esclusivamente dedicata all’opera di Leonardo con un’ampia serie di testi manoscritti di argomento tecnico-scientifico tardo medievali e rinascimentali, da trattare con criteri uguali od affini a quelli utilizzati ad oggi per il portale E-Leo.
A cura di
Silvia Leporatti
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