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Museo Civico di Fucecchio

Il Museo di Fucecchio, ospitato nel palazzo Corsini e inserito nel Parco dove sono ancora visibili le torri della trecentesca Rocca Fiorentina, si può considerare ad oggi il ‘museo della città’. Le tre sezioni Archeologica, Storico-Artistica e Naturalistica raccontano per tappe cronologiche e per temi la storia di Fucecchio e le trasformazioni del paesaggio fucecchiese nel tempo.

Le prime sale illustrano le trasformazioni dell’ambiente naturale a partire dal Pliocene, attraverso i resti fossili del mare che allora occupava questo settore del Valdarno, fino alla comparsa delle faune continentali e poi dell’uomo, cui è dedicata la sezione preistorica e protostorica. Lungo un importante percorso che durante il V secolo a.C. doveva correre ai margini della pianura alluvionale sono stati trovati due esemplari di aes signatum, lingotti di bronzo fuso che avevano un valore corrispettivo, oggi esposti nel museo. Sulle colline delle Cerbaie, presso Cappiano, esisteva un centro abitato già in età romana da cui provengono un’epigrafe funeraria e un’ara votiva in marmo ma la storia di Fucecchio ha inizio con la nascita del castello fondato nel X secolo dai conti Cadolingi. Le sale dedicate alla formazione del paesaggio medievale attorno al castello che controllava l’incrocio della via Francigena con l’Arno saranno dotate di un nuovo allestimento che sarà inaugurato con la mostra “Alle radici di un luogo leonardiano: una signoria e il suo paesaggio” (28 settembre 2019). Ricostruzioni virtuali e plastiche ed elaborazioni multimediali accompagnano il visitatore attraverso i secoli che hanno visto il paesaggio in trasformazione e l’evoluzione del castello dei Cadolingi nel grosso borgo murato militarizzato da Firenze nel Trecento con la costruzione della Rocca. Ai primi del Cinquecento Fucecchio aveva ancora l’aspetto raggiunto nel periodo fiorentino ed è così che Leonardo lo ha disegnato in una delle sue mappe più famose.

La sala tematica dal titolo “Una storia dell’Arno” illustra il ruolo speciale del fiume come vettore commerciale di lungo periodo attraverso un'ampia esposizione di anfore utilizzate per il trasporto lungo il fiume durante l’Antichità e gli oggetti di bordo del relitto medievale di Empoli. Il natante naufragato nei pressi di Empoli era un navicello per la navigazione del fiume straordinariamente ben conservato e del tutto simile a quello disegnato da Leonardo in una delle carte del Codice Atlantico (f. 27r). Gli oggetti del relitto, fra cui un boccale di maiolica arcaica, datano il naufragio dell’imbarcazione alla prima metà del Trecento. Il naufragio fu probabilmente causato dall’esondazione dell’Arno del 1333. Il navicello aveva in dotazione anche un’ascia da calafato per la sistemazione della chiglia in loco e una stadera che indica la funzione di trasporto merci dell’imbarcazione. Un’ampia documentazione dell’attività dei maestri scafaioli che al tempo di Leonardo lavoravano sulle rive dell’Arno si trova presso il Centro Espositivo della Cantieristica navale e del Canottaggio di Limite Sull’Arno.

Nella Sezione Storico-Artistica del museo si può ammirare un’opera davvero interessante per i particolari rappresentati, la Madonna con il Bambino in gloria e santi di Giovanni di ser Giovanni detto lo Scheggia, fratello di Masaccio. La Vergine con il piccolo Gesù, incorniciata dal rosso violento dei cherubini, è affiancata da quattro figure di Santi. Sul lato sinistro San Sebastiano è collocato su uno sprone di terraferma mentre San Lazzaro e le Sante Marta e Maddalena sono in piedi su una imbarcazione tipica del padule, il noccolo, piccola barca a fondo piatto. Si tratta di una allusione al viaggio dei tre santi che dalla Palestina, secondo la tradizione, sarebbero giunti in Provenza. Nel Padule di Fucecchio sono ancora in uso piccole barche identiche a quella dipinta alla metà del Quattrocento dallo Scheggia (Centro di Ricerca, Documentazione e Promozione del Padule di Fucecchio). Invece Leonardo sembra aver disegnato sullo specchio d’acqua posto al centro del Paesaggio dell’Arno del 1473 – secondo una recente interpretazione il Padule di Fucecchio – uno o due navicelli, altro tipo di natante di padule dalle tipiche prue ricurve. Il Paesaggio dell’Arno del 1473 è in esposizione nella mostra intitolata “Alle origini del Genio” (Museo Leonardiano, Vinci, 15 aprile – 15 ottobre 2019).

Il Museo Civico di Fucecchio conserva anche una ricchissima collezione ornitologica dedicata alla fauna locale, fossile e contemporanea, del Padule. La collezione ha un notevole interesse storico e naturalistico come testimonianza della ricchezza avifaunistica di questo particolare ambiente. Fra gli uccelli acquatici esposti, troviamo infatti specie rare come il Gobbo rugginoso, ormai estinto nel nostro Paese, il Pollo sultano, sopravvissuto solo in Sardegna, e la Moretta tabaccata. Leonardo, che aveva frequentato questi luoghi in gioventù, avrà avuto modo di osservare le numerose specie di uccelli che vivevano nel padule. A Cerreto Guidi sarà in esposizione il Codice sul Volo degli Uccelli di Leonardo in versione facsimilare in occasione della mostra intitolata “Il volo tra Pisanello e Leonardo” (Villa Medicea di Cerreto Guidi, 14 settembre 2019 -7 gennaio 2020).
A cura di
Silvia Leporatti
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