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Fortezza da Basso - Porta Faenza

"Porta" (scritto da Leonardo sotto il Ponte alla Carraia): Postierla del Prato o Porticciola delle Mulina o del Prato d’Ognissanti

Distrutta, si trovava in prossimità della Pescaia di Santa Rosa e del Ponte alla Carraia, là dove è attualmente il Consolato Americano.

"Prato": Porta al Prato

Tuttora esistente, fu costruita intorno al 1285 e ridotta in altezza nel 1526, per essere meno esposta agli attacchi dell’artiglieria. Prende il nome dal grande piazzale antistante, detto Il Prato, o della Porta al Prato, che anticamente non era lastricato e veniva utilizzato per il mercato settimanale del bestiame. Leonardo schizza il corso del Mugnone che scorre lungo le mura prima di confluire in Arno, a fronte di Porta San Frediano.

"Faenza": Porta a Faenza

Faceva parte dell'ultima cerchia muraria del XIII secolo; si erge ancor oggi in fondo a Via Faenza, così chiamata dal nome del vicino monastero delle Monache di Faenza. Tra il 1534 e il 1537 fu inglobata nel mastio dall’attuale Fortezza da Basso, progettato da Antonio da Sangallo il Giovane con lo straordinario effetto plastico in cui si alternano bozze emisferiche e a diamante.

"Ghallo": Porta San Gallo

Prossima alla chiesa e all’Ospedale di San Gallo, costruita nel 1284, attribuita ad Arnolfo di Cambio. La torre era più alta (35 metri), ma fu ridotta nel XVI secolo per uniformarla con le altre. Si trova al centro di piazza della Libertà, di fronte all’Arco di Trionfo.

"Pinti": Porta Fiesolana o a Pinti

Il nome è probabilmente derivato dai "pentiti", i penitenti che si ritiravano nel vicino convento fuori porta. Distrutta, si trovava nell’attuale Piazza Donatello, all’inizio di Borgo Pinti.

"Giusstitia": Porta della Giustizia

Costruita nel 1316, al tempo di re Roberto di Napoli, detta "della Giustizia" perché la attraversavano i condannati a morte che, tramite via de’ Malcontenti, raggiungevano il luogo di esecuzione fuori porta. Fu detta poi "della Zecca Vecchia" quando vi fu trasferita la Zecca fiorentina dal retro della Loggia della Signoria. Distrutta, era prossima alla superstite Torre della Zecca.
Leonardo cita anche il "Muro d’Arno" e la "Pescaia della Giustizia" nel Ms. L e nel Codice Leicester (13A-13r). Interessante il promemoria del Codice di Madrid II: «Guarda domattina li abetelli della Porta alla Giustizia se son boni per tal motivo».

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
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