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Palazzo Pandolfini

Leonardo cita "Pandolfino" in due promemoria del Codice Arundel e nel foglio RL 12675 di Windsor. Francesco Pandolfini, ambasciatore fiorentino alla corte del re di Francia, scrisse alla Signoria per manifestare il desiderio di Luigi XII che Leonardo restasse a Milano nel 1507 come suo pittore e ingegnere.
La famiglia Pandolfini ebbe in Firenze 28 priori e 12 gonfalonieri. Aveva anche il patronato della Badia Fiorentina, dove furono fatti realizzare il monumento funebre a Giannozzo, opera della bottega del Rossellino, e il portale di Benedetto da Rovezzano (1495). L’abitazione dei Pandolfini - al tempo di Leonardo - era situata nell’omonima via (oggi tra via Verdi e via del Proconsolo). Verso il 1520 si trasferì nel palazzo di via San Gallo costruito, su disegno di Raffaello, da Francesco e Bastiano (detto Aristotele) da Sangallo. Tra gli esempi più interessanti di palazzo tardo rinascimentale a Firenze si distingue per la presenza di due soli piani al posto dei canonici tre.

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
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