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Palazzo Martelli

Il 22 marzo 1508, alla fine di quello che è considerato il secondo periodo fiorentino di Leonardo, precedente al suo secondo periodo milanese, egli abitava ancora in Firenze, "in casa di Piero di Braccio Martelli" (già ricordato da Leonardo verso il 1503) insieme allo scultore Giovan Francesco Rustici, che aiutò nella realizzazione di tre bronzi per l’esterno del Battistero (la Predica di San Giovanni). Qui iniziò la compilazione di una parte del Codice Arundel: «Cominciato in Firenze in casa Piero di Baccio Martelli addì 22 di marzo 1508. E questo fia un raccolto sanza ordine tratto di molte carte, le quale io ho qui copiate, sperando poi di metterle per ordine alli lochi loro, secondo le materie di che esse tratteranno; e credo che avanti ch’io sia al fine di questo, io ci arò a riplicare una medesima cosa più volte; sicché, lettore, non mi biasimare, perché le cose son molte e la memoria non le po’ riservare e dire: questa non voglio scrivere, perché dinanzi la scrissi. E s’io non volessi cadere in tale errore, sarebbe necessario che per ogni caso ch’io ci volessi copiare su, che per non repricarlo, io avessi sempre a rileggere tutto il passato, e massime stando con lunghi intervalli di tempo allo scrivere da una volta a un’altra».
Attualmente la trecentesca via degli Spadai è denominata via Martelli. Il palazzo di Piero di Braccio Martelli fu incorporato nel collegio degli Scolopi (sino al 1775 convento dei Gesuiti), con l’ampliamento realizzato nel 1836. Sulla facciata del palazzo (attuale sede del Liceo Galileo) è leggibile una lapide che ricorda il soggiorno di Leonardo.

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
Galleria fotografica
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