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Chiesa di Monte Oliveto

Monte Oliveto è il colle alle porte di Firenze, subito fuori San Frediano; antecedentemente chiamato Monte del Bene, deve il suo toponimo non già alle cospicue coltivazioni di olivi quanto alla sua antica vocazione spirituale. Vi fu fondato un monastero benedettino olivetano nel 1337. Nel 1373 gli venne assegnata in commenda la badia di San Miniato al Monte. Fu ampliato nelle forme michelozziane attuali nel 1454 e ancora nel corso dei secoli. Quando Cosimo I, intorno al 1553, avviò i lavori di fortificazione su questa collina, i monaci si trasferirono nella chiesa di San Michele Berteldi a Firenze per poi ritornare al monastero nel 1592, anno in cui ottennero anche il possesso della chiesa e della prioria di Sant’Apollinare. Il monastero di Monte Oliveto venne definitivamente soppresso nel 1866. Dall’Ottocento fu destinato a Ospedale Militare per le malettie infettive; vi soggiornò pure il poeta Umberto Saba verso il 1907. L’Ospedale fu dismesso nel 1997. Attualmente in disuso e in condizioni precarie, è fra le aree di trasformazione urbana della città di Firenze.
La chiesa di San Bartolomeo fu ristrutturata più volte nel corso dei secoli. Ricca di importanti testimonianze artistiche, fra cui l’Annunciazione di Leonardo (che nel 1867 fu trasferita agli Uffizi), conserva tuttora diverse opere d’arte, fra cui l’affresco di un’Ultima Cena staccata dal refettorio e la rispettiva sinopia del Sodoma, risalente al 1515 circa.
Dopo la soppressione del convento, la chiesa, sottoposta alla tutela delle Belle Arti, continuò a esser officiata dagli Olivetani ed è stata recentemente riaperta al pubblico per celebrazioni religiose e per visite culturali.

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
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