X
Il ponte "a romajolo" sul borro di Rignalla

Il “pian di Ripoli”, oggi in parte urbanizzato, era una delle aree più fertili attorno a Firenze. Fino al XVI secolo però era parzialmente occupato dall’alveo dell’Arno che si allargava in una serie di bracci secondari occupando un’area molto vasta, come ben testimonia la "mappa dell'Arno a est di Firenze" (Windsor RL12679, c. 1504) realizzata da Leonardo da Vinci come parte di un complesso di studi sul fiume probabilmente commissionatigli dalla Repubblica Fiorentina.
L’area dunque si presentava estremamente diversa da come è oggi e anche la viabilità seguiva numerosi percorsi che dalla piana salivano rapidamente verso i rilievi collinari vicino all’Arno. È seguendo questa viabilità antica, e in parte scomparsa, che ha senso collocare il “Ponte a romajolo” o ponte “riserrato”, un manufatto di elevato pregio architettonico che supera il piccolo Borro di Rignalla e che oggi è raggiungibile solo attraverso sentieri pedonali.
Il manufatto, probabilmente di origine medievale, è stato recentemente recuperato dal Consorzio di Bonifica 3 Medio Valdarno, grazie all’impegno dell’Arch. Marco Parrini, con un restauro che ha permesso di riscoprire le forme architettoniche e le opere in muratura collegate al ponte stesso.
Il termine "riserrato" indica la presenza di muri di contenimento delle acque per manutenere l'opera che altrimenti, in caso di piogge improvvise o piene, sarebbe stata danneggiata dall'erosione delle sponde, ripide e fragili.
L’architettura del ponte ha delle interessanti analogie con il disegno di Leonardo da Vinci che accompagna il testo sulla costruzione degli archi: “L’arco non si romperà, se la corda de l’archi di fori non tocchi di dentro. Questo appare per isperienza, […]” (Leonardo da Vinci, Manoscritto A, c. 51r)
Il ponte si trovava lungo la direttrice che portava da Firenze a Villamagna, dove nella seconda metà del ‘700 fu pievano uno dei più importanti agronomi italiani, Ferdinando Paoletti, e rimase in uso fino al secolo scorso quando la viabilità dell’area era ormai destinata a cambiare con la creazione della strada provinciale sottostante che segue il corso dell’Arno.
Oggi il manufatto è accessibile svoltando a destra dalla via di Rosano in direzione di Pontassieve, percorrendo la via di Rignalla per un breve tratto e poi seguendo un viottolo pedonale che, attraversando una proprietà privata, si inoltra nel bosco e corre parallelo al borro di Rignalla.

A cura di
Daniele Vergari
Galleria fotografica
Galleria fotografica