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Masaccio

Fratello di un altro pittore, detto lo Scheggia, nacque a San Giovanni Valdarno e visse a Firenze nel Popolo di San Niccolò Oltrarno. Apportò straordinarie innovazioni nell’arte fiorentina del primo Quattrocento, a cominciare dalla prospettiva. La sua opera fu oggetto di studio e di ammirazione da parte di Leonardo che nel Codice Atlantico (verso il 1490) lo esaltava poiché mostrava, «con opera perfetta, come quelli che pigliavano per autore altro che la natura, maestra dei maestri, s'affaticavano invano». A Firenze si possono vedere gli affreschi della Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine, la Trinità in Santa Maria Novella, la Sant'Anna Metterza della chiesa di Sant’Ambrogio, ora agli Uffizi. Notevole il Trittico di San Giovenale raffigurante la Vergine in trono col Bambino e due Angeli nella Pieve di San Pietro a Cascia, presso Reggello.

A cura di
Alessandro Vezzosi, con la collaborazione di Agnese Sabato
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